Facciamo shopping: la moda è una cosa seria
Obiettivo: esplicitare e approfondire i nostri criteri di scelta (spesso inconsci o dati per scontato) con cui acquistiamo i capi di abbigliamento e ribaltare la prospettiva da “consumatore”, proponendo dei nuovi parametri di scelta basati sulla sostenibilità ambientale e sociale, definire le caratteristiche principali delle filiere produttive fast fashion.
Durata: 1 ora
Target: 13-19 anni
Obiettivi di sviluppo sostenibile: 1, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12
Svolgimento: l’animatore predispone lo spazio prima dell’inizio dell’incontro: dispone su un piano di appoggio (banchi/cattedra) i capi di abbigliamento necessari pe l’attività (devono essere eterogenei per stile e tipologia) ricreando il più possibile una vetrina di un vero retail (telo colorato o nero per coprire i piani di appoggio, insegna). A ogni capo sarà attaccata un’etichetta realistica che riporta 3 informazioni principali:
- prezzo
- provenienza (Made in)
- composizione in percentuali (fibre tessili utilizzate)
Solo a questo punto i partecipanti possono entrare in gioco: l’animatore invita il gruppo a esplorare il “negozio”, guardando i capi e le rispettive etichette (o non guardandole) e a sceglierne uno, proprio come se stessero facendo shopping. Una volta che tutti hanno scelto un capo ci si riunisce in plenaria per un primo brainstormig, al fine di far emergere i criteri di scelta dominanti (alcune domande guida: perché avete scelto proprio quel capo? Di solito quale aspetto è decisivo per comprare un nuovo capo? Solitamente guardate le etichette quando fate shopping?). L'animatore può tenere traccia di quanto emerge su un cartellone.
L'animatore invita poi i partecipanti a riporre nuovamente i capi nel “negozio”. Il formatore aggiunge una nuova etichetta (etichetta parlante) a ogni capo, riportante tre nuovi parametri, solitamente non considerati o non noti ai consumatori:
- impatto ambientale
- diritti umani
- durevolezza
I nuovi parametri saranno indicati con un punteggio in stelline da 0 a 5 (in cui zero sta a un altissimo impatto ambientale, un basso rispetto dei diritti umani, una bassa durevolezza, per conto 5 sarà la valutazione più positiva possibile per tutti e 3 i criteri).
A questo punto l’animatore invita i partecipanti a visionare nuovamente i vestiti, potendo considerare anche le nuove informazioni delle etichette parlanti. Il passaggio successivo sarà chiarire il significato generale dei nuovi parametri e il metodo di assegnazione dei punteggi, si chiederà dunque ai ragazzi se, alla luce delle nuove informazioni, replicherebbero la scelta fatta in precedenza (da non trasmettere come “sbagliata” o “giusta”, ma creare un dialogo privo di giudizio), e perché, o come loro stessi si spiegano dei valori diversi da capo a capo.
L’attività può concludersi definendo insieme le caratteristiche principali di una filiera produttiva fast fashion.
Materiali:
- Capi di abbigliamento (per un gruppo di 25 studenti almeno 30-35 capi)
- Insegne negozio
- Telo colorato o scuro
- Piano di appoggio (banchi, cattedra, tavoli)
- Grucce/appendiabiti
- Cartelloni
- Pennarelli
Allegati:
Un buon consiglio: per la riuscita del gioco è importante che i personaggi si comportino il più similmente possibile a come sarebbero in una situazione di shopping reale, quindi la cura dello spazio per agevolare tale immedesimazione gioca un ruolo fondamentale.